Fabio Piva
2003-10-21 23:32:11 UTC
Nostalgia di un bacio
Stasera mi ritrovo qui seduto davanti diario, e mi sento tanto solo, cazzo!
Avevo mille cose da fare, mille commissioni da sbrigare, gente che mi
aspetta, ma l'unica cosa a cui riesco a pensare sei tu.
Penso a te, ai tuoi capelli corvini, lisci come seta, su cui riuscivo a
scoprire ogni più piccolo riflesso di luce; penso ai tuoi occhi scuri,
profondi come una fossa oceanica, nei quali intravedevo la tua essenza;
penso alla tua bocca, si alla tua bocca, cosi pronta al sorriso, cosi pronta
a mostrare gioia e a trasmetterne con i baci.
E poi, mi ricordo benissimo i tuoi baci, caldi, passionali, con cui sapevi
conquistarmi in ogni occasione, con cui ti facevi perdonare ogni più piccola
mancanza, con cui mi dominavi.
Si in fondo mi dominavi, eri la mi maestra, mi hai insegnato tantissimo sull
'amore, sul sesso, sulla vita, eri il mio pilastro, e su di te ho sempre
potuto contare. Sapevo di avere una roccia al mio fianco e quindi ho sempre
potuto permettermi di peccare di debolezza, di ingenuità, di semplicità;
tanto, tu eri sempre pronta a correggermi.
Si, mi ricordo bene il nostro primo bacio, come fosse oggi! L'emozione dell'
appuntamento, io giovane e impacciato, timido e impaurito da questa ragazza,
anzi, da questa DONNA, perché donna mi sei sempre sembrata. Non nell'età,
perché i quattro anni più di me non ti qualificavano come tale, ma nell'
intelligenza, nella maturità, nella conoscenza che hai sempre dimostrato
dell'animo umano. nella capacità di affascinare chi ti sta vicino, di
ammaliarlo, di sedurlo, di farlo tuo.
Che momenti! Mi ricordo ancora distintamente quanto imbranato ero quel
giorno. Pasticciai subito cercando di aprirti la porta della macchina,
arrossendo come un peperone, finchè i miei occhi incrociarono i tuoi: lì, in
quel breve istante ebbi l'impressione che tu avessi già visto in me delle
qualità che non mi riconoscevo, delle capacità che non mi rendevo conto di
avere. E poi, il breve tragitto in macchina, durante il quale mi son fatto
coraggio e ho affrontato la paura di provarci con te, scoprendo che non eri
la femmina acida e scostante che mi avevano descritto.
E poi, poi la cena, in quel bel ristorante, poco affollato, pulito, ben
tenuto, che avevo ricercato con tanta cura, e che era il mio vanto per
quella serata. Le tue espressioni di piacere nel vedere dove ti avevo
portato e gli sguardi dolci di ringraziamento che mi rivolgevi, che già da
soli mi stavano facendo sciogliere.
La nostra lunga chiacchierata, il racconto delle nostre vite, le nostre
avventure, progetti futuri, che mi hanno dato la conferma della tua
maturità, che mi hanno fatto innamorare definitivamente di te.
E la parte più bella, il bacio improvviso come un fulmine che mi hai dato.
Ah, se ci ripenso ancora sento le tue labbra sulle mie. Io ero totalmente
rapito dai tuoi discorsi, mi avevi catturato e trasportato nel tuo mondo,
nel tuo pensiero, e mi sono accorto di questo viso angelico che si
avvicinava lentamente al mio troppo tardi per preparare qualsiasi
contromossa. Catturasti la mia bocca con grande facilità, non sono mai stato
pronto a respingerti, a difendermi da te; piuttosto quella volta ero
totalmente impreparato, non mi aspettavo davvero questo shock. Shock, si,
senza volerlo è la parola giusta, vedevo queste labbra suadenti avvicinarsi
alle mie, vedevo ma non capivo; le fissai meglio, erano perfette, la parte
migliore di un viso angelico, ancora mi danno impulsi di piacere. Carnose
senza esagerare, terminavano dolcemente sulle guance, con un andamento
sinuoso che già di suo riportava all'eros. Ecco, vederti muovere le labbra
nei mille modi che conoscevi tu è sempre stato un grande richiamo sessuale
per me.
Il bacio, si, quel primo bacio. che shock! Semplicemente non me l'aspettavo,
e invece tu ti sei impadronita della mia bocca, attraverso le tue labbra mi
facevi fare quello che desideravo fare ma non riuscivo a mettere in atto,
talmente ero paralizzato. Se ci ripenso, sorrido, e per la mia paralisi di
fronte a te, e per il fatto di essere riuscito a farmi baciare da te, IO da
TE, donna con un gran numero di pretendenti. Con quel bacio, ma lo capii
veramente dopo, TU avevi scelto ME, in qualche modo già ci eravamo legati
per la vita: io già ti desideravo, e con quel bacio fu come tu mi dicessi
"Ti voglio con me, per me, al mio fianco".
Fu certamente il momento più bello della mia vita, si, ancora più di tutte
le volte in cui abbiamo fatto l'amore, in cui mi hai dato piacere con tutta
la carica della tua sensualità, della tua passionalità e perché no? della
tua esperienza, in cui io ho dato piacere a te con la mia energia e con il
mio amore di ragazzo. Tutti momenti eccitanti, di vero piacere, perché a
letto siamo sempre stati una gran coppia, ma quel primo bacio fu veramente
bello, il momento il gesto tuo che ricordo con più nostalgia, con più
affetto.
I tuoi baci. si, mi mancano una vita, non posso negarlo, e tu lo sai
benissimo, mentre sorridente mi guardi dalla foto scattata al mare che vive
racchiusa in una cornicetta listata a lutto sul mio tavolo. Ti guardo negli
occhi, e per un attimo in quella foto rivedo la luce, la vita che vedevo in
te dal vero, che il tumore ha spento. Ma è un attimo, e ritorno a sentire la
mancanza, la nostalgia dei tuoi baci, mentre finisco di scrivere i
ringraziamenti per i parenti e gli amici che hanno partecipato ai funerali.
Mi sento tanto solo, cazzo!
Stasera mi ritrovo qui seduto davanti diario, e mi sento tanto solo, cazzo!
Avevo mille cose da fare, mille commissioni da sbrigare, gente che mi
aspetta, ma l'unica cosa a cui riesco a pensare sei tu.
Penso a te, ai tuoi capelli corvini, lisci come seta, su cui riuscivo a
scoprire ogni più piccolo riflesso di luce; penso ai tuoi occhi scuri,
profondi come una fossa oceanica, nei quali intravedevo la tua essenza;
penso alla tua bocca, si alla tua bocca, cosi pronta al sorriso, cosi pronta
a mostrare gioia e a trasmetterne con i baci.
E poi, mi ricordo benissimo i tuoi baci, caldi, passionali, con cui sapevi
conquistarmi in ogni occasione, con cui ti facevi perdonare ogni più piccola
mancanza, con cui mi dominavi.
Si in fondo mi dominavi, eri la mi maestra, mi hai insegnato tantissimo sull
'amore, sul sesso, sulla vita, eri il mio pilastro, e su di te ho sempre
potuto contare. Sapevo di avere una roccia al mio fianco e quindi ho sempre
potuto permettermi di peccare di debolezza, di ingenuità, di semplicità;
tanto, tu eri sempre pronta a correggermi.
Si, mi ricordo bene il nostro primo bacio, come fosse oggi! L'emozione dell'
appuntamento, io giovane e impacciato, timido e impaurito da questa ragazza,
anzi, da questa DONNA, perché donna mi sei sempre sembrata. Non nell'età,
perché i quattro anni più di me non ti qualificavano come tale, ma nell'
intelligenza, nella maturità, nella conoscenza che hai sempre dimostrato
dell'animo umano. nella capacità di affascinare chi ti sta vicino, di
ammaliarlo, di sedurlo, di farlo tuo.
Che momenti! Mi ricordo ancora distintamente quanto imbranato ero quel
giorno. Pasticciai subito cercando di aprirti la porta della macchina,
arrossendo come un peperone, finchè i miei occhi incrociarono i tuoi: lì, in
quel breve istante ebbi l'impressione che tu avessi già visto in me delle
qualità che non mi riconoscevo, delle capacità che non mi rendevo conto di
avere. E poi, il breve tragitto in macchina, durante il quale mi son fatto
coraggio e ho affrontato la paura di provarci con te, scoprendo che non eri
la femmina acida e scostante che mi avevano descritto.
E poi, poi la cena, in quel bel ristorante, poco affollato, pulito, ben
tenuto, che avevo ricercato con tanta cura, e che era il mio vanto per
quella serata. Le tue espressioni di piacere nel vedere dove ti avevo
portato e gli sguardi dolci di ringraziamento che mi rivolgevi, che già da
soli mi stavano facendo sciogliere.
La nostra lunga chiacchierata, il racconto delle nostre vite, le nostre
avventure, progetti futuri, che mi hanno dato la conferma della tua
maturità, che mi hanno fatto innamorare definitivamente di te.
E la parte più bella, il bacio improvviso come un fulmine che mi hai dato.
Ah, se ci ripenso ancora sento le tue labbra sulle mie. Io ero totalmente
rapito dai tuoi discorsi, mi avevi catturato e trasportato nel tuo mondo,
nel tuo pensiero, e mi sono accorto di questo viso angelico che si
avvicinava lentamente al mio troppo tardi per preparare qualsiasi
contromossa. Catturasti la mia bocca con grande facilità, non sono mai stato
pronto a respingerti, a difendermi da te; piuttosto quella volta ero
totalmente impreparato, non mi aspettavo davvero questo shock. Shock, si,
senza volerlo è la parola giusta, vedevo queste labbra suadenti avvicinarsi
alle mie, vedevo ma non capivo; le fissai meglio, erano perfette, la parte
migliore di un viso angelico, ancora mi danno impulsi di piacere. Carnose
senza esagerare, terminavano dolcemente sulle guance, con un andamento
sinuoso che già di suo riportava all'eros. Ecco, vederti muovere le labbra
nei mille modi che conoscevi tu è sempre stato un grande richiamo sessuale
per me.
Il bacio, si, quel primo bacio. che shock! Semplicemente non me l'aspettavo,
e invece tu ti sei impadronita della mia bocca, attraverso le tue labbra mi
facevi fare quello che desideravo fare ma non riuscivo a mettere in atto,
talmente ero paralizzato. Se ci ripenso, sorrido, e per la mia paralisi di
fronte a te, e per il fatto di essere riuscito a farmi baciare da te, IO da
TE, donna con un gran numero di pretendenti. Con quel bacio, ma lo capii
veramente dopo, TU avevi scelto ME, in qualche modo già ci eravamo legati
per la vita: io già ti desideravo, e con quel bacio fu come tu mi dicessi
"Ti voglio con me, per me, al mio fianco".
Fu certamente il momento più bello della mia vita, si, ancora più di tutte
le volte in cui abbiamo fatto l'amore, in cui mi hai dato piacere con tutta
la carica della tua sensualità, della tua passionalità e perché no? della
tua esperienza, in cui io ho dato piacere a te con la mia energia e con il
mio amore di ragazzo. Tutti momenti eccitanti, di vero piacere, perché a
letto siamo sempre stati una gran coppia, ma quel primo bacio fu veramente
bello, il momento il gesto tuo che ricordo con più nostalgia, con più
affetto.
I tuoi baci. si, mi mancano una vita, non posso negarlo, e tu lo sai
benissimo, mentre sorridente mi guardi dalla foto scattata al mare che vive
racchiusa in una cornicetta listata a lutto sul mio tavolo. Ti guardo negli
occhi, e per un attimo in quella foto rivedo la luce, la vita che vedevo in
te dal vero, che il tumore ha spento. Ma è un attimo, e ritorno a sentire la
mancanza, la nostalgia dei tuoi baci, mentre finisco di scrivere i
ringraziamenti per i parenti e gli amici che hanno partecipato ai funerali.
Mi sento tanto solo, cazzo!